martedì 25 novembre 2014

FRIULI ANTICO E CONTEMPORANEO

VALVASONE E HARRY BETOIA A SAN LORENZO D'ARZENE


Durante il periodo invernale mi capita a volte di girovagare nelle terre che stanno ad est, più ad est del mio Veneto, il Friuli, fonte inesauribile di storie, personaggi e luoghi misteriosi.
Nella giornata di domenica ho scoperto grazie all’aiuto degli amici del circolo ricreativo “Scarponi Friulani” un luogo genuino, legato alla fama di un artista internazionale, San Lorenzo d’Arzene e la casa natale di Harry Bertoia. Nel corso della giornata ho assaporato il fascino antico del borgo di Valvasone, la sua pieve e l’organo 500esco dipinto da Pordenone, il  suo castello e la storia di uno  dei suoi proprietari, il celebre Erasmo di Valvasone.
 Valvasone: il castello
 
Diamond Chair
Invito tutti gli interessati alla scoperta di questo itinerario poco conosciuto, per conoscere la nostra terra e le sue antiche memorie. Ma la sorpresa è arrivata da lui, Harry Bertoia, artista contemporaneo che ha donato un tocco di frizzante modernità a un itinerario punteggiato da chiese, conventi e antichi mulini. Nato a San Lorenzo all’età di 15 anni nel 1930 lascia l’Italia per l'America e vi ritornerà solo una volta nella sua vita. Il suo nome vero era Arieto ed è il designer che ha creato la celebre Diamond Chair della Knoll, una sedia che è una scultura, conosciutissima e ancora in produzione, una pietra miliare nella storia del design. E’ un artista a tutto tondo che compone con le sue sculture di metallo brani di musica che denomina Sonambient. E per sancire che la sua ispirazione nasce dalle sue radici e dai suoi ricordi acquista una fattoria a Barto che diventerà la sua casa, il suo nido, la fucina delle sue idee. Come la casa natale anche qui un fienile e un’atmosfera di semplicità e genialità. Invito tutti a riscoprire questo artista e se avete bisogno di informazioni ecco qui il link che vi potrà portare alla scoperta di questo angolo di Friuli.

Ingresso Casa Natale Harry Bertoia Via Blata 12 S. Lorenzo d'Arzene
Associazione Amici di Harry Bertoia http://www.arietobertoia.org/?lang=it
Domenica ho visitato anche una Pieve particolare: la Pieve della Diavolessa!

 
 
 

Sempre a San Lorenzo d’Arzene, incredibile vero?

Giusi

lunedì 24 novembre 2014

CENT'ANNI FA A TREVISO: MEMORIE DELLA GRANDE GUERRA


31 OTTOBRE 2014

Anche quest’anno, con le mie colleghe dell' Associazione "Guide di Marca", ho avuto il piacere di partecipare alla progettazione e realizzazione del Trekking Urbano dedicato  alla Grande Guerra. Il Trekking Urbano è un tipo particolare di visita guidata che consiste in una passeggiata senza pause effettuata su un percorso di circa 5 km, all’interno delle mura cittadine, da effettuarsi in circa 2 ore.

Il tema della Grande Guerra è stato il filo conduttore nella ricerca di una Treviso nuova, nascosta che ci ha fatto fremere di paura e di rabbia come gli sfollati di allora o come i soldati che arrivavano dal fronte dopo la rotta di Caporetto e il conseguente arretramento sulla linea del Piave. In quel periodo Treviso divenne città di frontiera, strenuo baluardo di una italianità aggredita dalla rapidità degli avvenimenti, una città spettrale dove solo i militari e le classi più umili si aggiravano tra macerie di bombardamenti, serrande chiuse e piazze deserte. All’anno dell’invasione successe il ventennio fascista che nel nome di Vittorio Veneto inaugurò una stagione di esaltazione patria e che nel Monumento ai Caduti di Piazza Vittoria e nelle lapidi con i bollettini dei giorni della vittoria ci lascia  i suoi momenti più alti ed emotivi.


 Monumento ai Caduti di Piazza Vittoria a Treviso

 
Treviso uscì trasformata da quanto successe. Il nostro percorso ha avuto il merito di rendere visibili a tutti i segni inferti dalla Grande Guerra: gli spazi vuoti lasciati da edifici bombardati o gli edifici costruiti per celebrare quegli avvenimenti, anche i vecchi palazzi utilizzati per scopi militari, tutti segni che hanno concorso all'illustrazione di un momento storico drammatico.
Sicuramente interessante e inedita la prospettiva di una Treviso combattente. 
Giusi